Romanzo d’infanzia
Di rado mi è capitato di uscire da uno spettacolo teatrale felice e allegra come una bambina. Il mio lato critico, incline al dettaglio, ha sempre trovato spazio per una virgola fuori posto, untiming musicale non esatto o una nota stonata sullo stile, la tecnica o l’esecuzione. Deformazione professionale forse o semplicemente ricerca di originalità, perfezione, la bellezzadell’art e inarrivabile da trasformare in parole. Assistere a “Romanzo d’infanzia” a Napoli, al Teatro Nuovo per la Rassegna “Quelli che la danza” è stato come trovarsi davanti l’intensità della danza che non può competere con la precisione della parola. Questo spettacolo di danza e teatro commuove ed esalta dal primo istante all’ultimo. Bravissimi Antonella Bertoni e Michele Abbondanza i due danzatori-attori che si alternano in scena nel doppio ruolo di genitori e figli ma soprattutto di fratelli che subiscono, si ribellano, fuggono, si difendono, si proteggono, scappano e tornano.“Romanzo d’infanzia” nasce dal sodalizio artistico di Letizia Quintavalla, Bruno Stori, Antonella Bertoni e Michele Abbondanza. Da sempre impegnati nel sociale e con un’esperienza nel Teatro danza sviluppata anche con i bambini.
Lo spettacolo è frutto di un’autoproduzione dei quattro artisti che ha debuttato per la prima volta nel 1997 al Teatro Testoni di Bologna che li coproduce. L’anno successivo la messa in scena, vince il Premio Stregagatto per il Teatro dei ragazzi categoria infanzia. Questo lavoro interpretato con talento e generosità tocca i bambini come gli adulti, nel loro bisogno più profondo di immedesimazione, di fratellanza di ricerca di libertà ed autonomia. Ma soprattutto resta una storia di bambini che tocca il pubblico nel profondo perché riporta tutti magicamente indietro nel tempo se si è adulti o semplicemente di qualche anno se si è adolescenti. Ogni momento, scena o dettaglio, lo si rivive come se in quell’istante, si stesse raccontando la propria infanzia. Le tante storie dei bambini sono fatte di equivoci, incomprensioni, di conquiste e di scoperte. Ci sono poi bambini che vivono di più il disagio, non ricevono grandi attenzioni e diventano vittime dell’egoismo degli adulti. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Romanzo d’infanzia parla soprattutto del disagio all’interno dei rapporti primari affettivi. Degli errori che consapevolmente ed inconsapevolmente si commettono.
Della violenza fisica e psicologica, del non ascoltare i bisogni primari dei propri figli. Delle colpe che non sempre si comprendono come tali, del diritto di parola negato, del silenzio, autismo, omertà di chi non è amato. Per chi è vittima è necessario rinascere, talvolta con la fuga necessaria. Questo spettacolo di danza è dedicato agli antieroi, quelli che perdono i più deboli. Quelli che più degli altri vanno ascoltati. I fragili. I bambini quelli che non sempre riescono a difendersi. In scena i due danzatori, vibrano, saltano, e soprattutto danzano con la forza infaticabile dei corpi che non lamentano la stanchezza, che come i bambini sono pieni di risorse alla conquista di uno spazio mai vuoto, mai statico ma sempre vivo ed animato.In quel magico equ ilibrio fatto di sensibilità e forza prorompente, tra i dolori dell’infanzia, l’ansia di crescere e le cicatrici che non si potranno mai cancellare va in scena un omaggio all’infanzia, Un racconto entusiasmante, come un libretto di fiabe per grandi e piccini a tratti tenero e crudele, spensierato e intriso di humor. Una girandola di colpi di scena che coinvolgono il pubblico in maniera intima e diretta. Uno spettacolo profondo, di riflessione sul rapporto adulti-bambini che da quel debutto del 1997 È stato rappresentato in italiano, inglese, francese e portoghese nei maggiori teatri e festival Nazionali ed internazionali. Con un attivo di 650 repliche.
Maria Gabriella Favetti
Critico di Danza
Dir. del Napoli City Ballet