Per la prima volta a Napoli la classe e l’autoironia del divo del balletto russo
Plausi e consensi per il debutto napoletano del divo del balletto russo, Mikhail Baryshnikov, l’uomo che danza se stesso! A 61 anni, il sublime danzatore, in coppia con Anna Laguna, musa del Cullberg Ballet e moglie del coreografo Mats Ex, per l’attesissimo appuntamento Sancarliano, andato in scena al Teatro Politeama il 3 Novembre, con “Three solos and a duet”. Autoironia e glamour di grande effetto scenico. Non c’è nulla che di lui non si sappia! Baryshnikov è il carisma fatto persona, celebrato tra i grandi interpreti del balletto del 900!
Originario di Riga, fuoriclasse del Balletto Kirov di Leningrado, nel 1974 lascia la Russia chiedendo asilo politico in America divenendo una star del balletto internazionale. Nel 1985, il film “White Nights” lo consacra al grande pubblico, con l’assolo di apertura di Roland Petit “Le jeune homme et la mort”, indelebile la famosa battuta della seconda parte del film: “11 rubli, 11 piroette” dove il grande danzatore in cambio di 11 monete russe, esegue 14 piroette dalla mirabile tecnica. Altri lo ricordano per i trascorsi amorosi con l’attrice Jessica Lange.
Qualche anno fa invece è riuscito ad ammaliare con la sua classe e savoir faire anche Carrie, la protagonista di Sex & the City, calandosi nei panni dell’affascinante e controverso Alekxsandr Petrovsky , artista contemporaneo, rubacuori inpenitente. Ma Mikhail Barysnikov, per tutti “Misha” dall’alto del suo snobbismo è molto di più!La quintessenza della danza!Nessuno più di lui e riuscito a rappresentarla, interpretarla e renderla innovativa, valicando i canoni classici per approdare con successo allo stile contemporaneo e sperimentale. Misha oggi è l’uomo del presente, con un sogno nel cuore:Il futuro del suo Baryshnikov Arts Center, l’amatissimo centro fondato a New York nel 1979, per sostenere e valorizzare i futuri talenti. In questo breve ma intenso lavoro presentato al pubblico napoletano, con firme coreografiche prestigiose del calibro geniale di Mats Ek, Benjamin Millepied e Aleksej Ratmanskij, viene fuori la performance dell’anima!In “Years Later” su musiche di Phil Glass.
Il Baryshnikov contemporaneo incontra la sua ombra, rivivendo attraverso le immagini del passato, (realizzate con il contributo di Asa Mader, fimmaker di successo autore di clip come Violet Hill dei Coldplay) i tempi del massimo splendore tecnico. Sullo sfondo, un susseguirsi di pirouette, grandi salti, assoli di alto virtuosismo, contrapposto al Misha del presente , che diventa sempre più piccolo, quasi un attore virtuale che guarda se stesso.
A seguire “Valse Fantasie” di Ratmansky, su musiche di Glinka. Dialogo di un uomo con il mondo invisibile, con uno sguardo nostalgico alla Russia di Cechov e Michalkov. Sarà invece in “Solo for two”di Ek, dove la coppia Baryshnikov, Laguna, riuscirà meglio a coinvolgere il pubblico con il desiderio, la distanza e la solitudine raccontato tra un uomo e una donna. Mentre in “Place”il duetto con spirito Bergmaniano, danzerà con passione, tristezza, gioia e paura della routine, il savoir faire, della complessa sfera emotiva, celebrando con patos “croce e delizia” i moti dell’animo della coppia odierna.
Maria Gabriella Favetti