Intervista a Svetlana Zakharova

Ci racconta dei suoi primi anni di danza? Desiderava diventare una ballerina da piccola o coltivava altri sogni?

Mi sono avvicinata alla danza per gioco,per un desiderio di mia madre‐

I’inizio di tutto è importante per una bambina che si avvicina alla danza,che ricordi ha delle sue prime difficoltà?

Ero piccolissima quando sono stata ammessa all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo. Il mio corpo non era ancora preparato ad affrontare quelle difficoltà professionali e standard così alti. All’inizio è stato davvero complicato abituarsi al cambiamento‐

Ha ballato in diversi ruoli,cosa non ha ancora interpretato che le piacerebbe fare?

Aspetto con impazienza di interpretare il ruolo di Tatiana in “Onegin” a Giugno al Teatro Bolschoi.

Cosa manca alla Danza Italiana rispetto alle compagnie straniere?

Quando sono arrivata per la prima volta in Italia, trovavo davvero strano tutto questo accanimento dei sindacati nei teatri.Oggi invece, la cosa la trovo normale. Credo sia importante ci sia qualcuno che difenda i diritti degli artisti. Questo manca al Teatro Bolschoi.

A Napoli nel ruolo di Kitri, nel “Don Quijote” in coppia con Mikchail Lobukhin, primo ballerino del Teatro Bolschoi . Cosa apprezza in particolare di questo partner?

Siamo stati spesso in scena insieme,ci accomuna lo stesso temperamento e modo di lavorare.In questa versione che conosciamo benissimo,il taglio è quello di un titolo classico con la storia giusta,particolarità le parti danzate del primo atto, tutte concentrate e senza pause.

‐Cosa vuole trasmettere Svetlana Zakharova al suo pubblico?

Quando sono in sala prove con un coreografo o il maestro delle lezioni,mi comporto come un allieva che deve studiare e migliorare.Quando vado in scena,in quel momento in cui danzo, divento perfetta,unica in quello che sto interpretando.Sono e cerco davvero di sentire e dimostrare di essere la più brava!Al pubblico desidero arrivi questo oltre la leggerezza di un balletto che non stanca,non annoia e lascia tutti contenti di una bella serata a Teatro.

Quali i prossimi impegni artistici dopo il “Don Quijote” a Napoli al Teatro di San Carlo?

Agli inizi di Aprile al Teatro Bolshoi per interpretare “Margherita ed Armand”,fine Aprile in Scala per “Giselle” con Roberto Bolle,in Maggio con dei Gala a Modena,Parma e Civitanova Marche.In Giugno si ritorna al Teatro Bolshoi per “Onegin”.

Quali le qualità deve possedere per lei un danzatore oggi?

L’umiltà, di cui pochi sono provvisti. Ho trovato questa qualità in Roberto Bolle, è un danzatore fantastico tecnicamente, ma ciò che lo rende veramente speciale è l’umiltà.

Un ultima domanda.Cosa rende “Divina” una ballerina? Quando pensa alle grandi interpreti del passato,chi è il suo riferimento?

Carla Fracci!E’ una ballerina magica. Pur non possedendo le doti tecniche e gli alti standard dei nostri tempi ,quando arriva lei in scena,ovunque,sprigiona carisma.

Maria Gabriella Favetti

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